Chi siamo
Siamo un gruppo di cristiani del Nord Est, laici e laiche, preti, religiosi e religiose che dal novembre 2018 si incontrano a Limena (Padova) per riflettere insieme sulla situazione del Paese e delle Chiese Trivenete nell’attuale contesto sociale, politico e religioso.
Perché il Forum di Limena
Il bisogno di capire
A muoverci è stato innanzitutto il bisogno di capire quanto, non solo in Italia, sta avvenendo, in quali direzioni ci porta, quali pericoli implica, nella consapevolezza che il momento attuale riveste un carattere non comune e i suoi esiti avranno effetti di lungo periodo.
Uno stato di disagio
Siamo stati motivati inoltre da uno stato di disagio che, in quanto cristiani e cittadini, avvertiamo rispetto a certi orientamenti culturali e morali affermatisi nell’arena politica e nella società civile, a nostro avviso non condivisibili, pericolosi e per certi aspetti sconcertanti.
La necessità di un tavolo attorno a cui riflettere sullo stato delle cose
Il nostro incontrarci è nato infine dalla constatazione che nelle chiese del Triveneto c’è un vuoto di riflessione sui temi che ci stanno a cuore e i luoghi dove questa possa svilupparsi sono carenti. Ciò mentre le opinioni dei fedeli si evolvono in modo preoccupante verso posizioni contrapposte. Tutto questo è per noi motivo di ulteriore disagio, sia come fedeli laici, sia come preti e religiosi.
Il Documento di Limena e la rete dei sottoscrittori
Considerato tutto ciò abbiamo avvertito il dovere di promuovere iniziative volte a suscitare la discussione e a promuovere la riflessione nelle nostre chiese e nella società civile.
Lo abbiamo fatto innanzitutto proponendo, in un documento dal titolo “Il futuro che vogliamo”, le idee emerse nel corso degli incontri di Limena e chiedendo adesioni. In esso vengono indicate le discriminanti di fondo che qualificano la presenza del Forum e lo spirito a cui esso intende attenersi nel suo operare.
Il documento è la base che ha permesso di dare vita a una rete di persone – i sottoscrittori – diffusa in tutto il Nord Est e non solo, che si impegnano, secondo le loro possibilità, a favorire la discussione negli ambienti in cui operano, ispirandosi alle sue ragioni di fondo e condividendo il metodo di confronto in esso indicato.
Le funzioni del Forum
Compito del Forum è stimolare, condividere e sostenere questo processo, aiutando le persone e i gruppi che si pongono in relazione con esso, in primo luogo i sottoscrittori, a maturare idee fondate sui tempi che stiamo vivendo e a collocarvisi tenendo presenti le ragioni etiche e culturali dichiarate nel Documento di Limena. A questo fine esso intende svolgere due funzioni fondamentali:
1. suscitare e sostenere il dibattito, finalizzato alla comprensione e al discernimento delle situazioni e delle diverse posizioni, prestando particolare attenzione all’ascolto dei soggetti implicati e alle relazioni tra di loro;
2. esercitare un compito di osservazione e vigilanza su quanto accade, le sue origini, i suoi rimedi, i rischi e le possibilità.
Lo fa promuovendo contatti, offrendo stimoli, fornendo materiali, conducendo analisi, ponendo a confronto posizioni, assumendone di proprie quando ciò si rende necessario.
Le attività del Forum
Il Forum opera attraverso:
- incontri periodici del gruppo promotore
- convegni pubblici per dibattere temi di particolare rilievo
- focus tematici finalizzati ad approfondire argomenti complessi mediante il confronto di opinioni ed esperienze e l’apporto di specifiche competenze
- il sostegno a iniziative locali di dibattito
- la Newsletter e il sito forumdilimena.org
Le attività sono autofinanziate con il contributo libero dei partecipanti
L’organizzazione del Forum
Il Comitato dei promotori ha dato impulso alla nascita del Forum. Oggi opera per dare continuità e sviluppo alle sue attività.
Esprime al proprio interno una Segreteria e la delega alla gestione operativa ordinaria. La segreteria è coordinata da un Moderatore.
“Rompere il silenzio, sollecitare il confronto”
Lo scopo che ci siamo posti non è imporre le nostre idee, ma rompere il silenzio e sollecitare il confronto. A sostenerci è la fiducia che parole non gridate possano ancora essere dette e ascoltate, favorire relazioni positive, ridare spazio alla speranza che il futuro sia ancora nelle nostre mani.