L’ex ministro degli Interni Minniti ha rilasciato un’ampia intervista sulle tensioni presenti in Nord Africa, forse un po’ troppo incentrata sugli interessi europei e l’ “onda d’urto migratoria”, ma utile per comprendere le diverse poste e gli interessi in gioco. Minniti insiste in particolare sul fatto che anche per la Russia, e non solo per la Cina, l’Africa è un terreno sempre più importante su cui è attivamente presente. Di nuovo emerge il discorso sulla presenza della Wagner in Sudan, in Mali, in Burkina Faso, nella Repubblica Centro Africana, dopo il sostanziale ritiro dei francesi, a loro volta poco amati dalle popolazioni locali, cui può succedere di manifestare inneggiando a Putin. Minniti, dopo aver osservato come vi siano paesi che hanno sofferto per la crisi alimentare generata dalla guerra in Ucraina, critica la scarsa visione manifestata dagli europei in particolare sulla crisi tunisina, sull’Egitto che rimane in piedi perché sostenuto dai paesi del Golfo, sull’Algeria, un paese diventato uno dei nostri più importanti fornitori di gas, ma che appare ancora legato a Mosca.