L’articolo di Bongiorni ricostruisce i termini dello scontro in atto in Sudan, il legame con la gestione delle risorse minerarie, in particolare con la produzione aurifera: il paese è il decimo produttore al mondo, ma solo il 20% passa attraverso i canali ufficiali, il resto viene contrabbandato contribuendo a fornire risorse alle fazioni in lotta. Bongiorni rileva anche il nesso con la questione migratoria: uno dei due contendenti, Hemetti Dagalo, tristemente noto per le atrocità compute in Darfour, controlla la frontiera con il Ciad attraverso cui passano i migranti che cercano di giungere in Europa ed ha ricevuto fondi europei per arginarli. L’articolo si diffonde poi sulle implicazioni geopolitiche: la possibilità di interventi da parte delle potenze straniere come già avvenuto in Libia (e ricompare il gruppo Wagner), il contenzioso sull’utilizzo delle acque del Nilo, l’utilizzo della costa sul Mar Rosso per basi militari, la possibile destabilizzazione dei paesi vicini del Corno d’Africa, il rischio di una grande crisi migratoria.