LA CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA. TRA DEVOZIONE E DIPLOMAZIA, il punto di vista di Grieco

Essendo la pace l’obiettivo che sta al centro della strategia vaticana a questo fine può essere utilizzata anche una pratica pietistica strettamente legata alle apparizioni di Fatima. Come ricorda Mario Grieco su “Domani” del 17/03/2022, il 25 marzo avverrà la cerimonia di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.

Diversamente da Kirill che aveva donato l’icona della madonna Theotokos (una effige simile era stata donata nel 2013 anche da Putin a papa Francesco) con l’auspicio della “protezione dell’esercito russo e la rapida vittoria”, il culto mariano viene recuperato dal cattolicesimo romano non per dare un contenuto religioso alla crociata contro la modernità occidentale, ma per il perseguimento della pace. Grieco riassume le posizioni critiche espresse a questo proposito dal teologo Andrea Grillo che condivide il fine, ma non il mezzo e cioè “il registro della preghiera e della celebrazione” (…) “troppo condizionati storicamente, linguisticamente e simbolicamente”. “Può funzionare – aggiunge Grillo – come operazione politica, non come atto ecclesiale”. Mentre Menozzi, più “laicamente” sottolinea come con questa scelta di Francesco sottrae “ai tradizionalisti uno dei loro preferiti terreni propagandistici”. Una devozione utilizzata spesso in contrapposizione allo spirito conciliare viene risignificata assegnandole un ruolo pacificatore. Siamo però, prosegue Menozzi, in un ambito che non è quello del rifiuto della dottrina della guerra giusta, ma in quello che senza una esplicita legittimazione etica della guerra mette però in atto i comportamenti che in passato l’avevano accompagnata. Clicca per leggere il contributo di Grieco