Come abbiamo visto ogni domenica papa Francesco denuncia con parole sempre più aspre e arrabbiate quella che definisce una “inaccettabile aggressione armata” (Angelus del 13/03/2022). La domenica precedente (6/03) aveva chiarito che “Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria”. Il 20/03 ha parlato di un “massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c’è giustificazione per questo!” e ha aggiunto: “Tutto questo è disumano! Anzi, è anche sacrilego, perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia!”. Il giudizio su quanto accade vi appare chiaro e ben diverso dalla lettura putiniana del conflitto. Nello stesso tempo Bergoglio non fa nomi e non attacca direttamente, in ciò collocandosi nel solco di una diplomazia, quella vaticana, che non escludendo la possibilità di esercitare una qualche influenza sul conflitto evita di lasciarsi andare a inutili affermazioni, come quelle recenti del presidente americano che, rispondendo a un giornalista, definisce Putin un “criminale di guerra”, avendo forse in mente più le elezioni di medio termine che la possibilità di un accordo con la Russia. Non a caso il primo gesto di Papa Francesco è stata la visita all’ambasciatore russo Avdeev presso la sua residenza, mentre il Segretario di Stato Parolin chiariva che il Vaticano è per un atteggiamento saggio “che tuteli le legittime aspirazioni di ognuno”. Clicca per leggere gli interventi all’Angelus di Papa Francesco