Perché non abbiamo capito le vere intenzioni di Vladimir Putin

Il primo intervento orientato a discutere questo approccio è di Stathis Kalyvas, un politologo greco che insegna a Oxford. In un articolo apparso su Internazionale.it il 10/03/2022, riportato di seguito, egli ricorda che Mearsheimer riteneva però anche che una invasione dell’Ucraina da parte della Russia avrebbe avuto effetti disastrosi sulla Russia stessa, ma che Putin era troppo sveglio per farlo. Perché questo errore colossale? Perché i realisti pensano che a contare sia solo la struttura del sistema internazionale, intesa come distribuzione del potere, capacità militari, economiche e la spazialità geopolitica (collocazione e dimensioni) degli attori statuali in gioco. Ma, contrariamente a quello che pensano i realisti contano anche le “volontà dei leader” e i “desideri delle popolazioni”. Non è vero che le parole non contano e se Putin dice certe cose sarebbe meglio tenerne conto, come ora abbiamo imparato. Da un lato Putin era davvero convinto che l’Ucraina non esistesse come nazione e che senza di essa la Russia non avrebbe potuto ricostruire un impero sulle orme di quello zarista del passato. Dall’altro Putin, come Mearsheimer, ha ignorato il desiderio di democrazia e di stabilire una relazione stretta con l’occidente degli ucraini. Ma in realtà: “in alcuni momenti la storia la fanno i desideri delle persone, non la logica del sistema internazionale”.

Clicca per leggere il contributo