La discussione nel mondo “laico”, nel frattempo, conferma le posizioni che si erano già manifestate e interventi come quelli di Donatella di Cesare o di Carlo Rovelli (contrari all’invio di aiuti militari) non aggiungono nulla a quanto si era sentito, semmai colpiscono per la loro genericità. Nella migliore delle ipotesi si cerca di argomentare più analiticamente le ragioni per cui l’invio delle armi è rischioso o condannabile come prova a fare Danilo De Biasio (direttore del Festival dei Diritti Umani di Milano) sempre su Il Mulino Rivista.