Il percorso sinodale della chiesa italiana, non senza difficoltà e resistenze, ha finalmente avuto inizio. Si tratterà di un lungo cammino. Quali saranno i suoi esiti non lo sappiamo e non vogliamo azzardare diagnosi preventive. Di fronte a qualcosa che inizia, aprendo spazi e suscitando attese, più che fare previsioni ha senso dichiarare speranze e disponibilità.
Questa newsletter intende collocarsi dentro il percorso iniziato. Lo stesso Forum di Limena fin dalla sua nascita si è pensato come un frammento di un percorso di questa natura, perché rappresenta un modo con cui alcuni cristiani – laici e laiche, preti, religiosi e religiose, appartenenti a diverse diocesi – si interrogano sulla loro chiesa e sul tempo in cui vivono attraverso un modo di procedere che non sapremmo come altro definire se non “sinodale”.
Ci proponiamo perciò di vivere e accompagnare quanto accadrà nei prossimi anni all’interno delle chiese che sono in Italia e in particolare nel Nord Est con speranza, simpatia e attenzione.
Lo faremo cercando di capire come il percorso sinodale andrà sviluppandosi e ciò attraverso una attività di monitoraggio non sistematica – non saremmo in grado di farla in modo esteso – ma orientata a cogliere pratiche promettenti e problematiche non risolte. Si tratterà in altre parole di raccogliere ed elaborare spunti e proposte che sostengano e stimolino i processi in atto nelle nostre chiese.
Chiediamo a quanti ci seguono con interesse e che nelle loro diocesi sono coinvolti nel cammino sinodale di aiutarci in questa attività di osservazione partecipata. Lo si potrà fare raccontando esperienze positive, meritevoli di essere conosciute, nonché nodi critici, scrivendo al nostro indirizzo mail forumdilimena@gmail.com Invitiamo fin d’ora a farlo.
Quanto all’apporto che immaginiamo di poter dare, con le iniziative che riusciremo a porre in essere e le forme di comunicazione di cui disponiamo, esso sarà rivolto in due direzioni.
1) Uscire dall’ecclesiocentrismo. Nati, come Forum, dalle sollecitazioni che ci giungevano dalla vicende del Paese a quelle continueremo a prestare attenzione. Intendiamo perciò proseguire nel tentativo iniziato di sollecitare le nostre chiese a interrogarsi non solo sulla loro vita interna, ma anche sugli stimoli e le sfide che provengono dalla società e dalla storia.
2) Non coprire, ma vivere le differenze. Le organizzazioni vitali non hanno paura delle differenze, le considerano anzi una ricchezza. Ma non tutte le difformità inducono gli stessi effetti di crescita; alcune, radicalizzandosi e sclerotizzandosi nel corso del tempo, possono diventare un ostacolo alla comprensione reciproca e rendere difficile perseguire una sufficiente omogeneità di messaggio e di azione. In ogni caso vanno capite e discusse, con rispetto e serietà, sempre.
Il percorso sinodale, nei limiti in cui si costituirà come un tentativo serio di discutere la vita della chiesa e lo stare dei cristiani nella società, farà emergere quelle differenze teologiche, culturali, e socio-politiche, che sono andate sedimentandosi nelle comunità cristiane, ma che, nonostante la loro evidente rilevanza e in alcuni casi gravità, sono rimaste finora sottaciute.
Su queste differenze abbiamo riflettuto spesso nel Forum e immaginiamo perciò che proprio in relazione ad esse possa svilupparsi un nostro apporto. Proseguiremo dunque nel confrontarci su domande come: quali radici culturali stanno alla base delle differenze attuali, come e perché si sviluppano, come possono essere portate alla luce, quale spazio c’è perché il conflitto in qualche modo inevitabile non trascenda, esistono dei limiti alle differenze accettabili, come possono essere affrontate senza pregiudicare lo stare insieme?