CONVEGNODEMOGRAFIA E WELFARE SOSTENIBILI.IL VENETO E LE SUE COMUNITA’ LOCALI
Sabato 15 febbraio 2020, a Limena, è stato presentato il documento “Demografia e welfare sostenibili. Il Veneto e le sue comunità locali”, elaborato nel focus promosso dal Forum e da ASVESS (Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile). Di seguito potete trovare una breve presentazione, la possibilità di consultare il documento, la relazione introduttiva al Convegno e le conclusioni.
BREVE PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO L’Europa ospita il 10% della popolazione mondiale, produce il 20% del PIL, ma la sua spesa per il welfare è il 50% di quella mondiale. Gli adulti europei, produttori di reddito, attraverso il prelievo fiscale e i contributi pensionistici sostengono il benessere di bambini e anziani, ossia di quanti il reddito non sono ancora o non sono più in grado di produrlo. Per mantenere il nostro welfare, i produttori devono essere così numerosi da sostenere i consumatori di welfare. Quando parliamo di welfare europeo dobbiamo quindi parlare anche di demografia.La sfida che ci attende nei prossimi decenni è difficile. In Europa fra il 1960 e il 2020 il rapporto fra le potenziali “bocche da sfamare” di età 0-19 e 70+ e i potenziali lavoratori di età 20-69 è stato sostenibile, perché il continuo aumento degli anziani è stato compensato dalla rapida diminuzione dei giovani. Nella seconda metà del Novecento la demografia è stata quindi favorevole al welfare e allo sviluppo economico. Nel prossimo trentennio, invece, anche tenendo conto delle possibili immigrazioni, gli adulti in Europa diminuiranno rapidamente (2 milioni e 400 mila persone in età 20-69 in meno ogni anno), mentre i figli del baby boom nati nel 1950-70 diventeranno vecchi (un milione e 800 mila ultra-settantenni in più ogni anno). Nel 2050 in Europa vi saranno 70 “bocche da sfamare” ogni 100 persone in età di lavoro, mentre oggi ce ne sono 53. La sfida da affrontare in l’Italia e nel Veneto è ancora più drammatica. Da qualche anno l’Italia e il Veneto vivono una “tempesta demografica perfetta” a causa dell’incremento della sopravvivenza oltre i 70 anni, di una prolungata bassa fecondità e di saldi migratori negativi o debolmente positivi per i giovani e per gli adulti. Nel 2050 in Italia e nel Veneto, se le prudenti previsioni dell’Istat si realizzeranno, ci saranno 82 persone da accudire ogni 100 persone in età da lavoro, contro 70 su 100 nella già vecchia Europa.Partendo da questi dati, un gruppo di lavoro promosso dal Forum di Limena e dall’ASVESS presenta una serie di proposte per mantenere la sostenibilità del welfare veneto. Sono azioni che – fin da oggi – la Regione, i Comuni, le imprese e le associazioni venete potrebbero intraprendere per contrastare il declino demografico, o almeno per mitigarne gli effetti.Il documento, presentato sabato 15 febbraio alle 9.30 presso il centro Parrocchiale di Limena, è assai articolato: parla di contributi europei, di fondi pensione, di welfare aziendale, di lotta allo spopolamento, di case di riposo, di politiche di integrazione degli stranieri, di scuole per l’infanzia statali e paritarie, dei Comuni amici della famiglia, di tempi delle città, di politiche familiari regionali, e di molto altro ancora. Il documento prende sul serio le idee di sussidiarietà e di uguaglianza, declinandole in proposte concrete.Applicare la sussidiarietà vuol dire favorire le iniziative messe in atto dalle “formazioni sociali ove si svolge la personalità dell’uomo” (art. 2 della Costituzione). Un esempio di (mancata) sussidiarietà è la politica della Regione Veneto per le scuole per l’infanzia paritarie. Il contributo regionale alle scuole paritarie e comunali è sceso da 42 milioni l’anno del 2014 a 31 milioni l’anno nel 2019, un calo molto superiore rispetto alla diminuzione degli alunni. È facile non aumentare le tasse, tagliando i servizi! Lottare per l’uguaglianza vuol dire eliminare le differenze dovute – ad esempio – al luogo di residenza. Una parte del documento è dedicata allo spopolamento, che colpisce molte aree della nostra regione, non solo montane. Il Veneto potrebbero adattate misure già messe in atto in altre realtà italiane, come contributi ai piccoli negozi, deroghe nelle dimensioni delle classi scolastiche, nella localizzazione dei presìdi sanitari fissi e mobili, degli uffici postali e degli altri presìdi pubblici. Vanno inoltre potenziati i collegamenti con mezzi pubblici. Diversamente, tutti i centri del Veneto piccoli e isolati rischiano di diventare paesi-fantasma, come è già accaduto in altri luoghi d’Italia, in particolare negli Appennini e in alcune aree alpine. Per fare queste cose, rendendo più facile e confortevole la vita per le famiglie, è necessario ripensare la distribuzione del welfare, Questo documento propone qualche passo concreto in questa direzione.Clicca per leggere l’intero documento |
Introduzione ai lavori del Convegnodi Alessandro Castegnaro Quali effetti stanno avendo, quali avranno la permanente bassa natalità e l’invecchiamento della popolazione sul regime di welfare? Come si può tentare di rendere sostenibile l’impatto delle trasformazioni della popolazione sul sistema di protezione sociale? Cosa è possibile fare a livello regionale e locale? Queste le domande fondamentali su cui abbiamo lavorato. Nam nisl massa, fringilla id rutrum sed, porttitor in risus. Fusce dui erat, bibendum a accumsan non.Clicca per leggere l’introduzione |
Intervento conclusivo del Convegnodi Giorgio Santini La mia riflessione inizia ricordando che il concetto di Sostenibilità fu introdotto nel 1972 alla prima Conferenza ONU sull’ambiente e rappresenta “una condizione di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.Clicca per leggere le conclusioni |
Contattacil documento “Demografia e welfare per un Veneto solidale e sostenibile” avanza alcune precise proposte, frutto di un gruppo di lavoro, promosso dal Forum di Limena e dall’ASVESS, che ne assume la responsabilità. Invitiamo tutti coloro che hanno condiviso lo spirito con cui è nato il Forum di Limena o sono interessati a un dialogo con esso, di inviare le loro impressioni, critiche, proposte in merito all’indirizzo forumdilimena@gmail.com |